Una cosa farà sempre la differenza indipendentemente dalla situazione economica del Paese: la reputazione professionale. Risulta essere appagante sapere che la gente pensa bene di te. Ma oltre a questo una grande reputazione permette di ricevere offerte di lavoro più soddisfacenti, salari più alti, migliori incarichi e la sicurezza di sapere che in caso di insoddisfazione (umana ed economica) le probabilità di cambiare impiego sono alte.
Ma cosa ci serve per avere una buona reputazione professionale?
Mostrare rispetto e gentilezza. Sembrerà logica come cosa ma non lo è affatto. Sui social network leggo spesso odio e frustrazione sotto forma di commenti, frasi scurrili, offese gratuite, toni razziali. L’assurdità (e stupidità) di questi individui è usare un profilo che riporta nome e cognome, dati anagrafici e foto personali. Nessuna azienda si sognerebbe di dare lavoro a un invasato rozzo e maleducato incapace di comunicare civilmente.
Mantenere la parola. Fate quello che dite di voler fare. Che si tratti di un progetto o di una scelta di vita, dovete mostrarvi coerenti con le vostre affermazioni. Su questo blog ogni volta che ho annunciato una settimana di digiuno l’ho sempre portata a termine mostrando dati e foto. Così come l’uscita di un report gratuito e la decisione di trasferirmi alle Canarie il prossimo anno (presto leggerete anche questo). Se non mantenessi la parola in futuro nessuno si fiderebbe di me.
Lavorare sodo. Credo fermamente nell’importanza della motivazione. Ma questo non basta. Serve preparazione, studio, test, prove sul campo e investimenti economici per pagarsi la formazione. Non venitemi a dire che i soldi non ci sono quando poi vengono spesi in vacanze (7 giorni al mare non vi cambieranno la vita), nuovi modelli di smartphone, abiti cinesi griffati italiani (fessi!), biglietti e trasferte per vedere una partita di calcio.
Evitate di perdere tempo. Coloro che sbandierano «Non ho tempo!» sono i primi a perderlo in attività di scarso valore. Imparate a gestire ogni singola ora della vostra giornata.
Andare oltre il minimo indispensabile. Troppe persone a volte usano una specie di freno per non andare oltre i requisiti di base del proprio lavoro. Non venendo compensati economicamente preferiscono limitarsi. Quando lavoravo presso una multinazionale mi occupavo della vendita delle auto che terminavano il periodo di noleggio. Senza che nessuno me lo imponesse, chiesi di affiancare il collega che si occupava dei finanziamenti ai privati (vendevamo anche ai commercianti italiani ed esteri). Volevo imparare qualcosa di nuovo pur sapendo di non guadagnare una commissione sui finanziamenti erogati.
Passate in rassegna ogni vostra singola giornata. Se la sera prima di andare a dormire vi rendere conto che non avete imparato nulla di nuovo, riflettete. Se questo trend si ripete ogni settimana ed ogni mese, bé, fossi in voi comincerei a preoccuparmi.
Andando regolarmente sopra il minimo, otterrete una ricompensa nel lungo termine per la vostra azienda o per quella dove lavorerete in futuro (con uno stipendio più alto).
Aiutare gli altri. Il modo più veloce per costruire una solida reputazione professionale è aiutare gli altri senza aspettarsi nulla in cambio. Potreste aiutare i colleghi. Oppure sfruttare la rete ed aiutare un’incredibile numero di persone. Valutate l’idea di aprire un blog proprio come ho fatto io con questo che state leggendo ma anche su specifici settori . Le persone generose con il loro tempo e la loro assistenza rafforzano i legami facendosi conoscere come risorse preziose.
Lavorare su un feedback critico. Coloro che desiderano crescere professionalmente vogliono sapere dove e come evolvere. Non mostrano insicurezza nello scoprire i margini di miglioramento. Mostrano fiducia nel proprio lavoro e umiltà nel volersi migliorare. E’ qualcosa che difficilmente si impara se ci si arrabbia e mette sulla difensiva.
Rimanere sempre professionale anche di fronte alle provocazioni. Non saltate in aria quando venite criticati e offesi (fareste il gioco del vostro “avversario”).
Mostratevi professionali. Sempre! Un esempio su tutti: il profilo di Facebook fa parte del vostro curriculum online. Evitate quindi di pubblicare foto imbarazzanti e compromettenti che – come da contratto – possono essere utilizzate anche a scopi commerciali. Quindi niente foto dentro il bagno, con il culo al vento, mentre fate boccacce da dementi, con il dito medio.
Molto interessante.