Le principali attività del tecnico forestale consistono nell’elaborazione di piani di assetto forestale e di migliore utilizzo delle risorse, di piani di sviluppo per l’agriturismo e per la creazione e gestione di aree protette; nella realizzazione di progetti per strade, canalizzazioni, briglie, ecc. e nella prestazione di consulenze specialistiche. Tutto questo utilizzando anche strumenti quali l’informatica e le nuove tecnologie.
Egli svolge quindi attività che variano dalla progettazione di parchi alla costruzione di piste da sci, dalle azioni per la tutela della natura e del paesaggio (difesa idrogeologica e prevenzione di danni derivanti da piene, costruzioni pericolanti, valanghe, ecc.), all’assestamento forestale e ai lavori di pianificazione territoriale. Può inoltre partecipare alla definizione di piani ecologici per la tutela dell’ambiente.
PROFILO
Il lavoro del tecnico forestale si svolge quasi interamente all’aperto, a contatto con la natura. Le attività seguono necessariamente i ritmi stagionali, e si intensificano in primavera e in autunno, quando sono necessarie le operazioni di rimboschimento. La stagione estiva risulta impegnativa a causa dei frequenti incendi boschivi.
I tecnici forestali operano solitamente per
– Comuni;
– Comunità Montane;
– Regioni;
– Parchi e Aziende Forestali Regionali;
– Corpo Forestale dello Stato.
Il tecnico forestale che lavora autonomamente esercita di solito l’attività in studio associandosi con agronomi, architetti, geometri e geologi; in altri casi lavora all’interno di cooperative.
REQUISITI
Indispensabile, per svolgere la professione di tecnico forestale, oltre alla competenza scientifica e tecnica, una autentica passione naturalistica e spirito di sacrificio per essere in grado di sostenere le condizioni, spesso disagiate, in cui si esercita questa professione.
FORMAZIONE
La formazione per diventare tecnico forestale prevede uno dei seguenti corsi di laurea, di durata quinquennale, che fanno capo per lo più alla Facoltà di Agraria. Il corso di laurea in Scienze e tecnologie agrarie è attivato presso la Facoltà di Agraria delle Università di Ancora, Bari, Basilicata (Potenza), Bologna, Catania, Firenze, Milano, Molise (Campobasso), Napoli “Federico II”, Padova, Palermo, Perugia, Pisa, Reggio Calabria, Sassari, Torino, Tuscia (Viterbo), Udine, Libera Università Cattolica del S. Cuore di Piacenza. Sono previsti tre indirizzi: – produzione vegetale; – tecnico-economico; – zootecnico. Ogni indirizzo è articolato in orientamenti autonomamente stabiliti dalle singole sedi a seconda degli insegnamenti attivati. Il corso di laurea in Scienze della produzione animale considerato equipollente al corso di laurea in Scienze agrarie dalla legge n. 971/77, è attivato presso la Facoltà di Agraria delle Università di Bologna, Campobasso, Perugia, Potenza, e Udine e presso la Facoltà di Medicina Veterinaria delle Università di Camerino, Milano, Napoli e Pisa. Il corso di laurea in Scienze agrarie tropicali e sub-tropicali è attivato presso le Università degli Studi di Firenze e Catania (sede a Ragusa). Il corso di laurea in Scienze forestali ed ambientali, è presente presso le Università degli Studi di: Bari, Palermo (sede a Bivona), Firenze, Reggio Calabria, Torino, Padova, Sassari (sede a Nuoro), Potenza, Viterbo. I laureati possono anche conseguire titoli di specializzazione seguendo corsi post universitari (es. agricoltura tropicale o subtropicale, enologia, viticoltura, meccanica agraria) Molto importante per l’esercizio effettivo della professione di tecnico forestale è la formazione pratica accanto a qualche esperto del settore. Questa esperienza viene normalmente maturata all’interno del mondo accademico oppure può essere svolta a fianco di liberi professionisti affermati. L’ideale è comunque riuscire ad effettuare un periodo di apprendistato in un ente pubblico per acquisire una conoscenza approfondita dei meccanismi e della legislazione che regolano il settore. La Federazione Nazionale dei Laureati in Scienze Agrarie e Forestali organizza periodicamente attività culturali, seminari di studio-aggiornamento e stage all’estero. L’INVET Istituto Nazionale per il Verde Territoriale nato a Milano dalla collaborazione fra l’Università statale di Milano, l’Ordine dei Dottori Agronomi e forestali e la Federazione Nazionale dei Laureati in scienze agrarie e forestali allo scopo di assicurare un collegamento fra università, istituti scientifici e centri di studio italiani e esteri, organizza corsi di perfezionamento e qualificazione per laureati riguardanti la fitoiatria urbana, l’informatica applicata alla progettazione del verde e la progettazione e conservazione dei tappeti erbosi. La legge 10/2/92 n.152 (che integra e modifica la legge 7/1/76 n.3) regola l’esercizio della professione di dottore forestale. L’abilitazione all’esercizio della professione di tecnico forestale, sia in forma autonoma sia con rapporto di impiego o collaborazione, è subordinata al superamento di un esame di Stato che ha luogo ogni anno, in due sessioni. Abilitazione ed iscrizione all’Albo professionale sono indispensabili per l’esercizio dell’attività in qualunque modo essa venga esercitata: in forma autonoma, in forma dipendente o di collaborazione.
SBOCCHI PROFESSIONALI
L’ambito lavorativo del tecnico forestale è all’interno degli enti pubblici. I concorsi nella pubblica amministrazione non sono però frequenti ed il mercato del lavoro è quasi saturo. L’alternativa è quindi quella del lavoro autonomo in studio, in associazione con altre figure professionali. I settori più interessanti per i consulenti sono quello dei progetti di recupero ambientale e di pianificazione, quello del reperimento di finanziamenti comunitari, statali e regionali per la gestione dei boschi, la pianificazione e la gestione del verde pubblico urbano (solo i comuni più grandi assumono personale specializzato in organico), la trasformazione dei materiali del bosco per l’industria del legno). Scarse sono le opportunità nella libera professione esercitata singolarmente, nell’insegnamento e nella ricerca universitaria. Le opportunità lavorative variano molto in base al tipo di legislazione vigente a livello regionale. Le regioni in cui è vi sono più possibilità occupazionali sono la Lombardia, il Veneto, il Trentino e, in misura minore, la Valle d’Aosta, l’Emilia Romagna e la Toscana. Le prospettive di carriera sono buone nell’ambito degli enti pubblici: infatti, entrando come funzionari di settimo livello, è possibile accedere ai massimi livelli retributivi previsti (fino al decimo livello della carriera dirigenziale). Negli Enti Parco (come nelle Comunità montane) si entra con la qualifica di tecnico agronomo-forestale. L’apice della carriera si raggiunge (seppur raramente) diventando direttore di parco. All’interno del Corpo Forestale dello Stato chi vince il concorso per ispettore forestale è equiparato al grado di tenente e può in seguito salire gerarchicamente attraverso i gradi di ispettore capo e ispettore superiore.