Tempo fa un’amica, imprenditrice spagnola, mi consigliò la lettura di Re-Work. Conoscendomi sapeva come catturare la mia attenzione. Questo libro è una sorta di manifesto dell’imprenditore minimalista.
Il minimalismo è un argomento di mio interesse. Quello che forse non tutti sanno è che lo applico ovunque, anche nelle attività con le quali mi sostengo economicamente.
Questo libro è una grande lettura per quelle piccole imprese bloccate in un solco o per gli imprenditori che vogliono avviare una nuova attività alle loro condizioni (e non quelle dettate dai finanziatori esterni). Questa nuova filosofia rigetta le norme tradizionali. Un certo numero di strategie illustrate nel testo possono essere molto efficaci nelle situazioni giuste. E’ dedicato ai nuovi imprenditori in cerca di modi con cui accelerare le cose e rendere le proprie aziende in linea con il nuovo mondo del lavoro (ehi, la crisi non c’entra nulla!).
Gli autori, Jason Fried e David Heinemeier Hansson sono i fondatori di 37signals, una società di software utilizzati da milioni di persone in tutto il mondo. Il loro libro è una lettura veloce su una semplice filosofia aziendale molto poco ortodossa. Invece del tradizionale modello di business che include pianificazione strutturata, incontri d’affari, classica pubblicità, gli autori consigliano qualcosa di totalmente diverso: rifiutare il mondo reale.
Re-Work è un libro a dir poco intrigante. Negli ultimi anni ho avuto la possibilità di vedere alcuni dei suoi principi in uso nelle aziende con cui collaboro (pochi dipendenti sparsi ovunque e milioni di euro di utili ogni anno). Rifiutare le idee tradizionali di business non è un concetto nuovo, ma se fatto in modo strategico e con fiducia, i risultati possono essere sorprendenti.
Un breve riassunto
Come anticipato all’inizio, Re-Work è un libro molto breve. Tuttavia, lancia un messaggio chiaro e conciso: seguire la “normalità” non porta a nulla se non a dei risultati normali. Se volete raggiungere il vostro pieno potenziale, come un individuo o in un business, è necessario prendere quelle decisioni che non seguono il comune percorso previsto. Gli autori rifiutano le tradizionali nozioni in favore di scelte e decisioni che si adattano ai loro bisogni. Quindi non stiamo parlando di business plan inflessibili. Le loro imprese hanno avuto successo proprio grazie a questo manifesto dell’imprenditore minimalista.
“Costruire un piano vi illude di avere il controllo su cose che in realtà non potete controllare”.
Questa lettura in parte rafforza ciò che faccio da anni. Una piacevole e confortante conferma delle mie scelte professionali.
Destinatari
Re-Work è rivolto a imprenditori, proprietari di piccole imprese, persone che odiano il loro lavoro e chiunque altro voglia creare una propria attività funzionante. Per la maggior parte dei lettori significa stravolgere la propria filosofia aziendale, cambiare il modo in cui ritengono che un business deve operare, disimparare quello che la scuola (e università) insegna.
“Prendete in considerazione anche persone che abbandonato gli studi, che avevano voti bassi, ex allievi di università minori e anche semplici diplomati.”
Tradotto: pensare diversamente. Non importa la vostra esperienza di business, in questo libro ci sono cose che potete imparare.
Temi centrali
Facendo “ciò che ci si aspetta” difficilmente facciamo strada nel mondo degli affari. Bisogna respingere la tradizione e prendere decisioni adattabili immediatamente alla realtà. Lo so, è una proposta difficile, se non addirittura scioccante per la maggior parte dei proprietari di piccole imprese e imprenditori che subiscono gli effetti dei vincoli di un business “vecchia maniera”. Ma il libro insegna che è necessario rompere le regole per vincere. E tutti i business nascono per vincere.
“La start-up è un luogo magico. E’ un luogo in cui le spese sono sempre un problema di qualcun altro. E’ un luogo in cui quella fastidiosa cosa che si chiama ricavo non è mai un problema. E’ un luogo in cui potete spendere i soldi degli altri finché non trovate il modo di guadagnare i vostri. E’ un luogo in cui le leggi fisiche del business non trovano applicazione.”
Re-Work è volutamente breve. Lo scopo è mantenere il suo messaggio chiaro e nitido. Non avete bisogno di un business plan con centinaia di pagine. E non dovreste perdere ore nelle riunioni.
“Assumete abili scrittori. Questo perché un abile scrittore non si limita a scrivere bene. La sua capacità di scrittura è segno di un pensiero lucido. I grandi scrittori sanno comunicare. Facilitano la comprensione dei concetti. Sanno mettersi nei panni altrui. Sanno che cosa omettere. Sono le qualità che vorreste in qualunque candidato.”
Per Fried e Hansson, più veloce si può fare qualcosa e meglio è. Perché perdere tempo a cercare di perfezionare qualcosa che è già abbastanza buono? Ecco alcuni dei principi fondamentali delineati e amplificati nel libro:
Ignorare il mondo reale
Imparare dagli errori è un concetto sopravvalutato
La pianificazione è indovinare
«Non ho tempo» è solo una scusa
Hai bisogno di meno di quanto pensi
Abbraccia i vincoli
Togli il focus dal problema
Vendi i tuoi sottoprodotti
Le riunioni sono tossiche
Abbastanza buono è tutto (e vai avanti)
Le cose rapide vincono
Non essere un eroe
Lunghi elenchi non vengono mai rispettati
Non copiare
Fregatene di quello che stanno facendo i concorrenti
Dire di no deve essere un’impostazione predefinita
I spacciatori lo fanno bene
I CV sono ridicoli e inutili
Evita quelli che si ubriacano di ore di lavoro
Come potete vedere, la maggior parte delle lezioni sono focalizzate su una filosofia aziendale che consiglia il rifiuto del tradizionale. Gli autori mostrano casi di studio dove spiegano come i proprietari di piccole imprese invertendo il trend avviano un’efficace gestione fuori le comuni norme.
“Vi fate prendere dalla sete di finanziamenti esterni, ma poi cominciate a riunirvi con gli investitori e/o con il consiglio di amministrazione, e vi dite: «Che cosa ho mai fatto!» Adesso è qualcun altro a comandare.”
Il libro insegna come diventare un imprenditore efficace facendo le cose che più ci aggradano. Coloro che affermano che questo approccio non funziona nel “mondo reale” non conoscono la tecnologia che rende possibile ciò che era impossibile anche solo fino a pochi anni fa.