L’interprete è la persona che traduce oralmente un discorso o una conversazione da una lingua a un’altra, consentendo così la comunicazione fra persone di nazionalità diverse.
Nel suo lavoro deve tentare, per quanto possibile, di mantenere intatto non solo il significato generale del discorso, ma anche i suo aspetti semantici, affettivi ed estetici.
L’interprete può svolgere la sua professione in modi diversi, in relazione al contesto in cui opera. Si possono distinguere due modalità fondamentali:
l’interprete simultaneo: traduce il discorso dell’oratore nel momento in cui questo viene pronunciato. Di solito lavora in una cabina isolata acusticamente e dotata di cuffia e microfono, dandosi il cambio con un collega ogni trenta minuti circa. La traduzione simultanea è un’operazione particolarmente complessa, perché richiede che si svolgano contemporaneamente l’ascolto, la traduzione e l’enunciazione di un discorso, di norma tecnico o comunque elaborato;
l’interprete consecutivo: ascolta per un numero variabile di minuti l’oratore che parla, prendendo appunti su un blocco. Quindi, interviene e ripete in altra lingua la porzione di discorso appena pronunciata. Questo metodo garantisce una grande precisione nell’interpretazione, ma ha lo svantaggio di raddoppiare la durata di ogni intervento.
Esistono poi altre tecniche di interpretazione, tra le quali:
lo chuchotage, o interpretazione sussurrata: è una traduzione simultanea che viene realizzata senza ausilio di microfono e cabina, in cui l’interprete parla sottovoce all’orecchio della persona a cui sta traducendo. E’ utilizzata principalmente quando una o due persone soltanto, fra quelle presenti, non parlano la lingua in cui vengono pronunciati i discorsi;
l’interpretazione di trattativa: l’interprete traduce il dialogo di due persone nelle rispettive lingue (per esempio, fra un italiano e un tedesco interpreterà in tedesco le frasi dell’italiano e viceversa). Si usa particolarmente negli incontri d’affari, nei pranzi di lavoro o durante le visite di delegazioni straniere, di solito in presenza di piccoli gruppi e quando non ci siano più di due lingue da interpretare.
Nel caso di convegni e conferenze è prevista una giornata preparatoria (briefing day), durante la quale l’interprete o gli interpreti vengono aggiornati in merito alla terminologia specifica dell’evento.
La durata della giornata lavorativa di un interprete varia, in relazione al tipo di prestazione richiesta, dalle tre alle sette ore. In questa attività sono previsti spostamenti frequenti, perché spesso gli eventi in cui è richiesta la sua partecipazione si svolgono in città diverse da quella di residenza. Di solito le spese di viaggio, vitto e alloggio sono retribuite.
Oltre a una competenza linguistica molto approfondita, espressività vocale e capacità elevate di concentrazione e memoria, per svolgere questa professione sono necessarie socievolezza, sicurezza di sé e una buona capacità di fronteggiare gli imprevisti.
Formazione
Quello per diventare interpreti è un percorso formativo lungo e articolato.
La formazione avviene già a livello di scuola secondaria di secondo grado. La riforma dell’istruzione, a opera del Ministro Gelmini, prevede la possibilità di scegliere fra i seguenti percorsi
Liceo Linguistico, che prevede lo studio di tre lingue straniere fin dal primo anno;
Istituto Tecnico – Settore economico – Indirizzo amministrazione finanza e marketing;
Istituto Tecnico – Settore economico – Indirizzo turismo.
Il percorso scolastico si articola in due bienni e un quinto anno finale, che termina con l’Esame di Stato.
Dopo avere conseguito il diploma, il percorso formativo prosegue con gli studi in ambito universitario.
Le classi di laurea triennale più adatte per lo svolgimento della professione sono le seguenti
L12 – Mediazione linguistica
L11 – Lingue e culture moderne.
Quest’ultima, in particolare, consente di acquisire, oltre a una buona conoscenza della lingua e della letteratura italiane, anche un’ottima padronanza scritta e orale di due lingue straniere (di cui una dell’Unione Europea) e la conoscenza discreta di una terza.
Il percorso formativo deve proseguire ulteriormente con la laurea specialistica in Traduzione specialistica e interpretariato (classe LM94), che ha una durata biennale. Tale corso offre una formazione mirata per la professione di traduttore e interprete, sia simultaneo sia consecutivo. Prevede, inoltre, l’apprendimento di lessici disciplinari specifici (del diritto, economico, storico, scientifico) e della lingua internazionale dei segni (LIS).
Le singole università scelgono, solitamente, di orientarsi verso le culture europee o verso una o più aree extraeuropee, per cui è necessario informarsi presso le segreterie per sapere di quali lingue straniere è previsto l’insegnamento.
L’offerta formativa è piuttosto varia e le denominazioni dei corsi di laurea sono attribuite direttamente dalle università, per cui risulta difficile elencare tutti i corsi attivati dalle varie facoltà.
In alternativa, è possibile iscriversi a uno dei numerosi corsi post-diploma o post-laurea attivati dalle scuole superiori private di lingue moderne per interpreti e traduttori.
Esistono anche corsi di interpretariato, parzialmente o totalmente gratuiti, organizzati dalle agenzie di formazione professionale e finanziati dalle Regioni.
Per informazioni sugli enti presenti sul proprio territorio e sui corsi da loro attivati, è consigliabile rivolgersi agli Informagiovani locali.
La Direzione Generale dell’Interpretazione del Parlamento Europeo eroga borse di studio ai laureati in Interpretazione di conferenza per frequentare un corso di approfondimento e svolgere un tirocinio presso un’università europea, durante cui fornire assistenza linguistica agli studenti più giovani. Per beneficiare di questa possibilità è necessario presentare il proprio curriculum e la raccomandazione scritta di un insegnante. Ai fini dell’attribuzione della borsa di studio è importante aver riportato voti alti agli esami di interpretazione e possedere un profilo linguistico corrispondente alle esigenze di uno dei coordinatori del corso.
L’Unione Europea organizza un master post laurea in Interpretazione di conferenza. Per accedere alle borse di studio, è necessario conoscere, oltre alla propria lingua madre, almeno altre due lingue di paesi della UE. I candidati devono essere cittadini dell’Unione Europea. Le varie università convenzionate stabiliscono una durata diversa per il master, che può essere annuale o biennale.
Accesso alla professione
Attualmente, la professione di interprete non ha ancora ricevuto alcun riconoscimento legislativo e, pertanto, non esiste il relativo ordine professionale.
La maggioranza degli interpreti lavorano per le organizzazioni internazionali: la Commissione Europea in primo luogo, che fornisce lavoro a centinaia di interpreti nelle lingue di tutti i paesi membri, ma anche il Parlamento Europeo, le Nazioni Unite. L’assunzione avviene, di solito, tramite concorso. Le selezioni vengono avviate ogni volta che c’è necessità di personale.
Nel caso della Comunità Europea i bandi, la procedura per l’ammissione, i requisiti necessari e l’atto di candidatura vengono pubblicati nella Gazzetta Ufficiale.
Le istituzioni europee possono ricorrere anche alle prestazioni di liberi professionisti che, in caso di necessità, lavorano come interpreti ausiliari. Per essere inseriti nell’elenco dei freelance è necessario superare una prova di ammissione organizzata da Parlamento Europeo, Commissione Europea e Corte di Giustizia. Gli ammessi sono accreditati a prestare servizio in tutte e tre le istituzioni e vengono convocati secondo necessità.
Ulteriori possibilità di lavoro sono le multinazionali, le aziende di import-export e, in generale, tutte le imprese che intrattengono frequenti contatti con clienti stranieri.