Il giornalista è colui che fornisce e commenta le notizie attraverso la scrittura di articoli o la conduzione di inchieste, ricevendo un compenso per la sua attività.
Può lavorare presso un giornale, un’agenzia di stampa, una testata on-line, un’emittente radiofonica o televisiva.
A seconda dell’attività svolta all’interno della redazione, si possono distinguere diverse figure professionali
il direttore responsabile è colui che dirige una redazione giornalistica. Nello specifico egli preordina, coordina e controlla il lavoro dei giornalisti, curando anche la resa commerciale del giornale. È sempre affiancato da un vicedirettore, che lo coadiuva nell’attività;
il caporedattore ha la responsabilità di realizzare tecnicamente la pubblicazione secondo le direttive impartite dal direttore. Dirige, quindi, le redazioni decentrate e gli uffici di corrispondenza e, insieme con il caposervizio, seleziona le notizie e attribuisce i compiti specifici ai redattori dei vari settori;
il caposervizio è il responsabile di una delle varie sezioni in cui si articola il giornale (cronaca, economia, politica, sport, cultura) e da lui dipendono redattori e corrispondenti;
il redattore lavora all’interno della redazione, occupandosi della raccolta e selezione di notizie e comunicati che giungono dalle agenzie di stampa, dagli inviati, dai corrispondenti e dai cronisti. Il redattore cura, quindi, in maniera costante e continuativa la stesura della pagina di cui è responsabile;
il cronista è il giornalista che si occupa della scrittura degli articoli di cronaca quotidiana, che prevedono una descrizione dei fatti puntuale e il più possibile oggettiva;
l’inviato è il giornalista che segue sul posto un evento di grande rilevanza;
il corrispondente lavora stabilmente in una determinata località, solitamente estera. Deve possedere, ovviamente, un’ottima conoscenza del paese di cui narra gli avvenimenti;
il fotoreporter è colui che realizza servizi fotografici per raccontare le notizie e che, generalmente, scrive anche il testo descrittivo delle singole immagini.
Formazione
Per esercitare la professione di giornalista non è necessario possedere alcun titolo di studio specifico; è, comunque, consigliabile intraprendere un percorso formativo superiore e/o universitario in ambito umanistico.
I corsi di laurea relativi al settore del giornalismo sono afferenti alle seguenti classi
L10 – Lettere
L20 – Scienze della Comunicazione.
Successivamente è possibile proseguire gli studi per un ulteriore biennio e ottenere la laurea magistrale. In particolare, la laurea magistrale LM19 – Informazione e sistemi editoriali fornisce una formazione specifica nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
L’offerta formativa è piuttosto varia e le denominazioni dei corsi di laurea sono attribuite direttamente dalle università, per cui risulta difficile elencare tutti i corsi attivati dalle varie facoltà.
Accesso alla professione
La professione del giornalista è regolamentata dalla Legge n. 69 del 3 febbraio 1963.
Per esercitare la professione occorre essere iscritti all’Ordine dei Giornalisti. Gli albi professionali sono istituiti presso il Consiglio di ciascun Ordine Regionale; l’aspirante giornalista potrà iscriversi a quello corrispondente alla regione di residenza.
L’Albo è ripartito in due elenchi, giornalisti professionisti e giornalisti pubblicisti. La differenza consiste nel fatto che i primi esercitano in modo esclusivo e continuativo la professione, mentre i secondi svolgono l’attività giornalistica parallelamente ad altri incarichi professionali.
Per ottenere l’iscrizione all’elenco pubblicisti è sufficiente aver svolto, nell’ultimo biennio, collaborazioni giornalistiche continuative e retribuite presso quotidiani, periodici o testate giornalistiche di emittenti televisive.
Per essere inseriti nell’elenco dei giornalisti professionisti è, invece, necessario svolgere un periodo di praticantato della durata di 18 mesi, certificato dall’iscrizione nell’apposito Registro dei praticanti.
I requisiti richiesti sono i seguenti
età minima non inferiore a 18 anni
possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado.
Coloro che non possiedono il diploma, possono ottenere ugualmente l’iscrizione previo superamento di un esame di cultura generale, che accerti l’attitudine all’esercizio della professione.
Ricordiamo che il praticante non può rimanere iscritto nel registro per più di tre anni.
In alternativa al praticantato, è possibile frequentare una delle scuole di giornalismo riconosciute dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti.
Successivamente, per ottenere l’iscrizione all’Albo dei giornalisti professionisti, occorre superare anche un esame per l’accertamento dell’idoneità professionale, che si tiene a Roma generalmente nei mesi di gennaio, aprile, giugno e ottobre. L’esame consiste in due prove, una scritta e una orale, che riguardano la tecnica e la pratica giornalistiche.
A partire dal 21 giugno 2005, in seguito a una decisione dell’Ordine Nazionale, i praticanti che vogliono sostenere l’esame devono partecipare a un corso di formazione, anche in modalità “a distanza”, della durata minima di quarantacinque ore. Tali corsi sono promossi dal Consiglio Nazionale o dai Consigli Regionali dell’Ordine, che rilasciano un apposito certificato di frequenza.
Per tradizione il corso principale si tiene a Fiuggi due volte all’anno, indicativamente nei mesi di aprile e ottobre.
Si ricorda, inoltre, che per l’iscrizione all’Ordine è necessario avere compiuto 21 anni.