La disdetta sindacato Fisascat si riferisce alla comunicazione formale attraverso la quale un membro decide di interrompere la propria adesione al sindacato Fisascat, che rappresenta i lavoratori del commercio, del turismo e dei servizi. Questa disdetta può essere effettuata per vari motivi, come cambiamenti nelle condizioni lavorative, insoddisfazione nei servizi offerti dal sindacato o semplicemente un cambio di orientamento professionale.
È importante seguire le procedure stabilite dal sindacato per garantire che la disdetta sia valida e che eventuali benefici associati all’adesione vengano interrotti correttamente.
Come compilare una disdetta sindacato Fisascat
La disdetta si apre con un’intestazione che chiarisce subito il motivo della comunicazione, indicandone l’oggetto come “disdetta dell’adesione” all’organizzazione Fisascat. All’inizio del testo, è consigliabile specificare in modo dettagliato le generalità della persona che richiede la revoca, così che il documento risulti inequivocabilmente collegato al lavoratore che esercita questo diritto.
Per rendere il tutto più chiaro, viene indicato il nome, il cognome, la data e il luogo di nascita, la residenza completa e un eventuale recapito telefonico o altro contatto utile. Subito dopo, occorre riferire dove si è impiegati, menzionando ragione sociale dell’azienda, sede di lavoro e qualifica professionale.
Nel corpo della lettera, la formula di revoca stabilisce senza ambiguità che il versamento dei contributi sindacali in favore della Fisascat non deve più avvenire. A questo scopo, è opportuno citare i riferimenti normativi, come l’articolo 26 dello Statuto dei Lavoratori e il CCNL di appartenenza, in modo che l’azienda abbia chiaro il fondamento di questa revoca. Nel medesimo passaggio, si invita la società a considerare immediatamente interrotto ogni versamento, specificando che non c’è più autorizzazione alla trattenuta in busta paga. Nell’eventualità che dovessero proseguire i prelievi, si sottolinea l’inappropriatezza di un simile comportamento, facendo riferimento alla possibilità che lo stesso sia inquadrato come trattenuta indebita.
Alla fine, occorre sempre inserire la data, per rendere ufficiale il momento in cui si produce l’effetto della revoca. L’atto si conclude con la firma (leggibile) del lavoratore, e con la menzione dell’allegato, costituito dalla fotocopia di un documento di riconoscimento, poiché l’azienda o l’ufficio del personale dovrà essere in grado di verificare l’identità di chi sta effettivamente inoltrando la disdetta. Questo accorgimento evita possibili contestazioni future e garantisce la massima chiarezza nel rapporto tra il lavoratore e il datore di lavoro riguardo alla revoca dell’iscrizione sindacale.
Esempio di disdetta sindacato Fisascat
Oggetto: disdetta dell’adesione all’ Organizzazione Sindacale Fisascat
Il / la sottoscritto/a [Nome e Cognome]
Nato/a a [Luogo di nascita] il [Data di nascita]
residente a [Indirizzo completo], C.A.P. [CAP] in [Comune], n° [Numero civico], Tel. [Numero di telefono]
Codice Fiscale [Codice Fiscale]
dipendente dell’ Azienda [Nome Azienda]
Settore [Settore di appartenenza], Sede di Lavoro [Sede di Lavoro]
Qualifica [Qualifica]
con la presente lettera revoca nell’immediato, ad ogni effetto di legge, la delega conferita a questa società per il versamento dei contributi sindacali in favore dell’organizzazione Sindacale Fisascat (art. 26 S.L. e CCNL [Specificare CCNL]).
Si diffida espressamente questa società dal procedere oltre i termini ad ulteriori trattenute a tale titolo, a favore di tale Organizzazione Sindacale, posto che le stesse, ove effettuate, integrerebbero il reato di appropriazione indebita.
[Luogo], [Data]
Firma (leggibile)
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Allegato:
– fotocopia documento di riconoscimento