Il mutuo chirografario è una particolare forma di finanziamento che non si basa su di un’ipoteca e che viene utilizzato dagli imprenditori sebbene, in talune circostanze, sia scelto anche da privati cittadini. Spesso lo si accende in modo da ottenere liquidità da utilizzare per la chiusura di un’azienda o per investimenti connessi all’attività produttiva.
Dal punto di vista di una società di capitali o di un imprenditore, il mutuo chirografario è l’opzione principale che viene scelta in caso vi sia la necessità di un finanziamento: non viene disdegnato neppure da commercianti e piccole società di persone.
Tuttavia, le condizioni e le forme possono variare da richiesta a richiesta così come da un istituto di credito all’altro: ad esempio, potrebbe darsi che il prestito venga concesso soltanto per l’acquisto di beni e macchinari che siano strettamente legati all’attività produttiva.
Di solito, comunque, il mutuo chirografario ha una durata di circa 72 rate (pari a sei anni) con un minimo previsto di 24 rate (equivalenti a due anni): proprio perché non è prevista alcuna ipoteca non ha neppure una durata lunga nel tempo.
Per quello che riguarda i cittadini, il mutuo chirografario si avvicina molto alle modalità intrinseche nei prestiti personali, dei quali mutua anche i tassi di interesse. Allo stesso modo di quanto avviene con le aziende, il mutuo chirografario destinato ai privati non prevede ipoteca e si basa esclusivamente sul reddito percepito dal richiedente.
Inoltre, non è prevista l’iscrizione di fideiussioni personali o di terzi, garanzie o ipoteche su qualsiasi tipo di bene immobile di proprietà.